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Grecia pronta a chiedere aiuto

di Vittorio Da Rold

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16 aprile 2010
Grecia pronta a chiedere aiuto

Atene, ormai all'angolo del ring dei debiti sovrani, ha chiesto «consultazioni» con la Ue e l'Fmi sul piano di aiuti da 45 miliardi di euro, una decisione che rappresenta un passo verso il primo salvataggio della storia di un paese dell'eurozona.

Una mossa resasi inevitabile dopo che il governo Papandreou si è reso conto che stavano aumentando i rischi di non riuscire a far fronte alle forche caudine costituite da un lato dalle maggiori spese per interessi e dall'altro alla riduzione delle entrate fiscali per il calo del Pil previsto quest'anno tra il 2-3 per cento.

Ieri il ministro delle Finanze greco George Papacostantinou, dopo aver visto i rendimenti del bond decennali tornare a quota 7,38% mentre lo spread sui bund balzava a 427 punti e i cds a 437mila dollari per assicurare 10 milioni di dollari di titoli di stato ellenici annullando così gli effetti del piano Ue annunciato domenica, in una lettera inviata sia a Bruxelles sia a Washington ha chiesto di «discutere il meccanismo di aiuti» con la Ue e l'Fmi nel caso Atene chiedesse l'intervento finanziario. Non è la resa finale ma poco ci manca.

Un passo verso la richiesta ufficiale di aiuto mentre Atene annunciava che riduceva da 10 a 4 miliardi di dollari l'importo massimo di titoli di stato che intende emettere sul mercato Usa in un road show sotto la regìa della banca americana Morgan Stanley la settimana prossima. Scelta logica in quanto l'emissione negli Usa, immaginata per ridurre il costo degli interessi rischia invece di rilevarsi molto più onerosa del previsto. Pronta la risposta alla missiva greca di Fmi e Ue, che lunedì invieranno due missioni ad Atene in perfetta sintonia e coordinamento. Il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha risposto immediatamente e positivamente alla lettera che gli è stata inviata dal ministro Papaconstantinou.

Anche l'Fmi invierà una delegazione dei suoi esperti ad Atene il 19 aprile per alcuni colloqui con le autorità greche, ha fatto sapere il direttore generale dell'Fmi, il francese Dominique-Strauss Kahn, spiegando che i colloqui verteranno «sulle politiche che potrebbero fornire la base per un'assistenza finanziaria da parte del Fondo, nell'ambito di un programma declinato negli anni, nel caso le autorità decidano di chiedere una simile assistenza».

Il Fondo, attraverso il capo delle relazioni esterne, Caroline Atkinson, ha dato qualche dettaglio in più sui meccanismi in corso di perfezionamento. Sottolineando come «il programma di sostegno alla Grecia che sarà successivamente presentato al Board dell'Fmi dove gli europei sono in maggioranza dovrà essere coerente con le misure prese dai leader dell'area euro e della Banca Centrale europea», Atkinson ha precisato: «Si dovrà trattare di un programma appropriato, realista e chiaramente finanziato». Quanto alle modalità per il raggiungimento dei finanziamenti dell'Fmi alla Grecia, Atkinson ha spiegato che «gli esperti che saranno ad Atene da lunedì discuteranno le politiche necessarie per fornire la base per questo sostegno, quando un accordo verrà raggiunto ci sarà una lettera di intento bilaterale e poi il Board prenderà la sua decisione».

Quanto ai tassi del prestito ad Atene, Atkinson ha precisato che gli interessi potranno variare dal 1,26% nel caso in cui i fondi devoluti rappresentino sino al 300% della quota della Grecia all'interno dell'Fmi al 3,26%: tasso che si applica generalmente quando i finanziamenti superano il 300% della quota del Paese interessato. Molto più interessanti in ogni caso del 5% strappato ai tedeschi per i tassi della quota Ue.
«Speriamo di raggiungere un buon accordo, dobbiamo anche valutare se i fondi stanziati siano sufficienti», ha aggiunto la Atkinson facendo così balenare l'ipotesi che i fondi complessivi potrebbero aumentare e che ora si discute non più su un orizzonte annuale ma pluriennale. «È interesse della Grecia – ha commentato Gikas Hardouvellis, docente universitario di economia ad Atene – che tutti i meccanismi siano chiaramente predisposti così che l'aiuto possa essere efficace nel caso se ne facesse richiesta».

vittorio.darold@ilsole24ore.com

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16 aprile 2010
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